Era il 2020, quando l’Italia appariva al 25° posto su 28 Stati membri della Comunità Europea nel DESI (Digital Economy and Society Index). Ben 9 punti ci separavano dalla media europea e, dietro di noi, vi erano solamente la Romania, la Grecia e la Bulgaria. Poi arrivò la pandemia, che obbligò le aziende italiane ad una netta virata verso l’innovazione tecnologica. I dati pubblicati dall’Osservatorio di Qonto evidenziano che, nel 2020, oltre il 40% delle PMI italiane ha destinato più del 10% del proprio budget all’innovazione digitale. Digitalizzazione, internazionalizzazione e formazione sono anche tre focus del PNRR, che mira a rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano a livello internazionale, puntando ad una crescita costante che miri a portare innovazione anche nel lungo periodo.
Qonto ha anche fatto un’indagine su oltre mille PMI italiane ed i risultati indicano che oltre il 70% delle aziende intervistate ha intenzione di far ricorso (o ha già fatto ricorso) ad incentivi del PNRR. A fare aumentare le richieste ha contribuito anche la situazione geopolitica. I dati evidenziano che molte giovani startup e aziende e PMI del Sud Italia hanno deciso di accedere ai fondi del PNRR proprio a seguito della crisi economica e sociopolitica scaturita ad inizio anno.
Gli investimenti nel digitale e nella formazione
Il 68% delle PMI intervistate da Qonto ritiene che il digitale avrà sempre più un ruolo fondamentale nel futuro, ed è per questo che il 90% delle aziende che faranno uso dei fondi del PNRR userà gli stessi per digitalizzare la propria impresa. Ad una crescita della digitalizzazione, però, va affiancata una corretta formazione del personale. Il Ministro per la Trasformazione Digitale Vincenzo Colao ha più volte evidenziato che un problema che accompagna quello della scarsa digitalizzazione è legato alla competenza digitale dei lavoratori. Il 26% delle PMI che ha risposto all’indagine di Qonto ha riferito di trovare difficoltà nel reperire personale con le giuste competenze digitali. Non è un caso, quindi, che il 64% delle aziende deciderà di investire i fondi del PNRR nella formazione degli addetti, cercando di far sviluppare quelle competenze che sono una chiave per il futuro.
L’investimento delle PMI nell’internazionalizzazione
Per quanto riguarda la parte internazionalizzazione, il PNRR mette a disposizione delle aziende italiane circa un miliardo e mezzo di fondi. Ad aver già chiesto una parte di questi fondi sono il 20% delle PMI intervistate da Qonto. I target delle aziende sono in primis il mercato europeo (soprattutto quello dell’Europa centrale), seguito dagli Stati Uniti e dal Sud America.
Noi di SVA Group aiutiamo già da anni le PMI ad espandere il proprio business in nuovi mercati, con focus soprattutto nell’area degli Emirati Arabi Uniti. I fondi del PNRR sono una nuova spinta per le aziende di tutti i settori che abbiano la necessità ed il desiderio di intraprendere un processo di internazionalizzazione. Non esitare a contattarci via mail all’indirizzo info@svadvisory.com o chiamandoci al numero +39 02 500 33 108 per avere maggiori informazioni su come possiamo aiutarti in questo processo.