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Eccoci all’ultimo appuntamento della nostra newsletter settimanale “Guida pratica all’Export”, in cui vi abbiamo spiegato i primi passi per internazionalizzare il proprio business all’estero.

Oggi vi parleremo di un aspetto essenziale per il successo del vostro progetto: il monitoraggio e l’analisi delle performance.

Ma prima, se vuoi recuperare tutte le fasi precedentemente analizzate qui di seguito trovi tutti gli appuntamenti!

INIZIAMO!
FASE 7- Analisi dei KPI

Perché è importante analizzare i risultati del proprio processo di internazionalizzazione?

Monitorare e analizzare le performance significa misurare i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati, valutare i punti di forza e di debolezza del proprio progetto, individuare le opportunità e le minacce del mercato estero, correggere eventuali errori o inefficienze, adattare le strategie alle esigenze dei clienti.

Come si monitorano e si analizzano le performance?

Per monitorare e analizzare le performance è necessario definire degli indicatori chiave (Key Performance Indicators o KPI) che permettano di valutare in modo oggettivo e quantitativo il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

KPI devono essere:

  • Specifici: devono riferirsi a un aspetto preciso del progetto.
  • Misurabili: devono essere espressi in numeri o percentuali.
  • Raggiungibili: devono essere realistici e coerenti con le risorse disponibili.
  • Rilevanti: devono essere importanti per il successo del progetto.
  • Temporali: devono avere una scadenza o una frequenza di misurazione.

I KPI possono variare a seconda del tipo di attività, del settore, del mercato, degli obiettivi. Tuttavia, esistono alcuni KPI comuni che per un’impresa esportatrice potrebbero includere:

  • Tasso di ritorno: la percentuale dei prodotti o dei Esportazioni totali: il valore totale delle vendite all’estero in un determinato periodo.
  • Quota di mercato: la percentuale delle vendite all’estero rispetto al totale delle vendite nel mercato estero.
  • Costo medio di esportazione: il costo totale sostenuto per esportare un’unità di prodotto o servizio all’estero.
  • Tasso di conversione degli ordini: la percentuale degli ordini ricevuti che si trasformano in vendite effettive all’estero.
  • Tempi medi di consegna: il tempo medio impiegato per consegnare i prodotti o i servizi ai clienti esteri.
  • Soddisfazione del cliente: il grado di apprezzamento dei clienti esteri nei confronti dei prodotti o dei servizi offerti dall’impresa.

Quando si affrontano i mercati esteri, anche le campagne di digital marketing giocano un ruolo fondamentale per cercare potenziali clienti. Come con l’export tradizionale anche nel digital export bisogna valutare alcuni KPI come ad esempio Tasso di click (CTR), traffico sul web, tasso di conversione, ritorno sull’investimento (ROI) ecc..

Analizzare i KPI porta diversi vantaggi per per il tuo progetto di export, tra cui:

  • Migliorare la qualità e l’efficienza del processo di internazionalizzazione.
  • Aumentare la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti.
  • Ottimizzare l’uso delle risorse finanziarie, umane e materiali.
  • Rafforzare la competitività e la reputazione sul mercato estero.

Al contrario ricorda, non monitorare e analizzare le performance può comportare diversi svantaggi per la vostra impresa, come:

  • Perdere il controllo del progetto di internazionalizzazione.
  • Sprecare tempo, denaro ed energie in attività inefficaci o inutili.
  • Ignorare le esigenze e le preferenze dei clienti.
  • Esporsi a rischi e problemi imprevisti o difficili da risolvere.

Siamo arrivati alla fine di questa newsletter e alla fine della nostra guida per iniziare ad internazionalizzare all’estero. Speriamo che ogni appuntamento e argomento affrontato insieme ti sia stato utile per approcciare con più consapevolezza i mercati esteri. 

Il prossimo passo?

Iniziare il proprio progetto di export!


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A presto,
SVA Group

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