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Food & Beverage – Come esportare negli USA

Con un +17% nel 2022 e una quota di export di 60 miliardi di euro, è ormai chiaro come l’aumento dell’export agroalimentare italiano non sia solo un boom post-pandemia, ma una tendenza destinata a salire sempre di più.

L’export di prodotti agroalimentari dall’Italia agli Stati Uniti non viene meno a questa tendenza e rappresenta un’importante opportunità di business per le aziende italiane che operano nel settore alimentare.

Infatti, secondo Coldiretti e gli ultimi dati Istat pubblicati a inizio 2023 relativi all’export food & beverage italiano 2022, gli Stati Uniti si posizionano al secondo posto, subito dopo la Germania, con un bel 20% di crescita rispetto al 2021.

Export Agroalimentare negli USA

Seppur il mercato americano agroalimentare sia regolamentato da norme e requisiti sanitari e fitosanitari molto rigidi, in generale l’export food negli Stati Uniti rappresenta una grossa fetta del mercato import americano con una quota del 30%.

Fonte: https://www.fda.gov/industry/import-program-food-and-drug-administration-fda/importing-fda-regulated-products

Come esportare negli USA?

Un’azienda, prima di decidere di esportare il proprio prodotto food nel mercato americano, deve conoscere e adempire alle principali normative americane che regolano la vendita, tra cui, regole di etichettatura dei prodotti, norme di sicurezza alimentare dell’FDA (Food and Drug Administration) e dell’USDA (United States Department of Agriculture), e le restrizioni sulle importazioni di prodotti di origine animale o vegetale.

Dunque, come deve comportarsi un’impresa agroalimentare italiana per esportare negli Stati Uniti?

Strategie da adottare

Operare negli Stati Uniti non è chiaramente semplice come operare in un mercato singolo, perché ogni Stato ha norme, regolamentazioni e culture culinarie differrenti.

Inanzitutto, bisogna avere una strategia che comprenda:

  • La scelta dell’organizzazione dell’impresa: LLC, Corporation, filiale, ecc.
  • La modalità di esportazione: vendita, licensing, franchising, joint venture, distributore USA, e-commerce
  • La scelta dello Stato in cui operare

Con i suoi 50 Stati caratterizzati da solide differenze politiche, culturali e climatiche, decidere dove e come esportare negli USA diventa una vera impresa. Per prima cosa, bisogna fare uno studio approfondito del territorio, saper comprenderne la grandezza, il numero degli abitanti e, quindi, potenziali volumi di vendita. Individuato lo Stato, bisogna saper reperire tutti i documenti adeguati all’esportazione.

È vero che gli USA sono un’unica, grande nazione, ma è anche vero che ogni stato federato ha una propria legislazione. Non è detto, quindi, che le procedure per espandersi e portare il proprio prodotto F&B nello stato di New York siano sufficienti per espandersi anche in Texas.

Permessi e regolamentazioni

Per esportare prodotti agroalimentari dall’Italia agli Stati Uniti, le aziende devono quindi assicurarsi di avere tutte le certificazioni e i permessi necessari, che devono essere richiesti alle autorità competenti italiane e americane.

FDA:

Come esportare negli USA - Badge FDA

L’FDA è la più importante agenzia americana responsabile per la regolamentazione e la supervisione della sicurezza di prodotti alimentari e farmaceutici.

Inoltre, dal 12 giugno 2002, per rafforzare la capacità degli Stati Uniti di rispondere efficacemente alle minacce di bioterrorismo e ad altre emergenze di salute pubblica tutti gli alimenti importati negli Stati Uniti, sia per il consumo umano che per quello animale, sono soggetti ai requisiti della legge sulla sicurezza della salute pubblica e la preparazione e la risposta al bioterrorismo (Public Health Security and Bioterrorism Preparedness and Response Act of 2002, P.L. 107-188, H.R. 3448), che comprende:

  • Registrazione presso l’FDA dell’impresa che opera nel settore alimentare:
    • obbligatoria per tutti gli stabilimenti nazionali ed esteri che producono, trasformano, trattano, confezionano o detengono alimenti destinati al consumo da parte di persone o animali negli USA;
    • per l’ottenimento del numero di registrazione è necessario che ogni stabilimento straniero sia rappresentato in USA da un agente FDA («US Agent FDA»).
  • Invio all’FDA del preavviso di spedizione di prodotti alimentari da importare: «Prior Notice» (PN) ad eccezione di carni, pollame e uova perché sono già soggetti al controllo del ministero dell’agricoltura.

Documentazione necessaria

È fondamentale, oltre alla conoscenza delle norme sanitarie e fitosanitare, anche la conoscenza di tutte le norme e procedure doganali per l’esportazione dei prodotti F&B negli Stati Uniti.

La documentazione da fornire dev’essere completa, veritiera e per ultimo ma non di minor importanza, in lingua inglese.

Tra i documenti necessari bisogna essere provvisti di:

  • Fattura commerciale
  • Packing list: che elenca il contenuto di ogni collo. La distinta dev’essere inclusa nel pacco o attaccata all’esterno e deve contenere: pesi, misure ed elenchi dettagliati delle merci contenute in ciascun imballaggio.
  • Documenti di trasporto (Bill of Lading per spedizioni via nave; Air Waybill per spedizioni via aerea)
  • Certificazioni o autorizzazioni particolari richieste dalle agenzie federali per determinati prodotti (ad esempio alimentari e farmaceutici).

Altre agenzie governative

In base al prodotto che si desidera esportare, il governo degli Stati Uniti ha delle specifiche agenzie governative alla quale bisogna far riferimento, ad esempio:

  • Food Safety and Inspection Service: parte del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, si occupa della sicurezza ed etichettatura delle carni tradizionali, del pollame, frutta, verdura, noci e alcuni prodotti a base di uova.
  • Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB): parte del Dipartimento del Tesoro, si occupa della produzione, importazione, etichettatura, distribuzione all’ingrosso e pubblicità dei prodotti alcolici.

Per controllare tutte le norme emanate dalle Agenzie Federali degli Stati Uniti in materia di prodotti alimentari e prodotti alcolici, è possibile consultare il Code of Federal Regulations (CFR), l’equivalente americano della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

In sintesi, l’esportazione di prodotti agroalimentari italiani negli Stati Uniti è un’opportunità interessante per le aziende italiane, ma richiede una conoscenza approfondita di tutto il processo di esportazione per poter raggiungere con successo il mercato americano.

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